Alessandra Giura Longo

Per un fatale destino il suono del flauto ? sempre stato associato al canto degli uccelli. In diversi momenti della storia della musica occidentale pur cambiando la costruzione e la tecnica dello strumento, le sue caratteristiche timbriche chiare, aeree, argentine e insieme la sua limpida agilit?, hanno suggerito a molti compositori e in diverse situazioni musicali l? identificazione del canto naturale degli uccelli con il canto artificiale dello strumento fabbricato dall?uomo. Il programma qui presentato propone alcuni esempi di questo fortuntato binomio musicale flauto/canto di uccelli con brani composti in epoche diverse, dal barocco, come il noto concerto "Il Cardellino" di Antonio Vivaldi e la cantata "Quell'usignolo" di Antonio Caldara, fino al XX secolo, con opere di Henry Pousseur, Jean Rivier e Olivier Messiaen, passando per due "scherzi" musicali ottocenteschi: una polka da salotto di Ernst Kohler, e la Danza degli Uccellini Blu di Leos Janacek, per ottavino e pianoforte. Il programma include inoltre un estratto dal celebre "Carnevale degli Animali" di Camille Saint-Saens, che affida al suono del flauto, accompagnato dal tremolo degli archi e dal pianoforte, la rappresentazione sonora di una voliera intera. Il titolo del concerto ? quasi una citazione del primo verso della habanera dell?opera "Carmen" di Georges Bizet, in cui la parola "amour" ? stata sostituita con la parola "fl?te?.